“All’inizio l’incontro con la popolazione locale, secondo quanto riferivano i pionieri dell’impresa, non era stato privo di attriti. Urtanti agli occhi dei pakistani risultavano soprattutto i costumi delle donne occidentali, per la sfacciata esibizione di una libertà che dal loro punto di vista appariva degradante. In seguito però, per amore o per forza, si erano demarcati i rispettivi ambiti d’azione con qualche aggiustamento degli equilibri sociali. E di conseguenza si accettarono modi di comportamento che consentivano, se non proprio l’integrazione, almeno una convivenza relativamente tranquilla all’interno del perimetro del villaggio.
Quanto agli espatriati, esistevano di fatto le condizioni per un incontro di nazionalità e culture che, avvenendo su un terreno neutro, avrebbe potuto produrre una socialità nuova. Si sarebbero potuti eliminare finalmente tutti quei privilegi e pregiudizi altrove sedimentati negli strati sociali. Dove, se non li, la possibilità di rifondare su una base di parità le relazioni tra la gente? O se non proprio di parità, almeno di nuovi e meno formali rapporti? C’erano tanti giovani, famiglie appena formate e nuove a quel tipo di vita. Gente inesperta che si ritrovava a condividere le stesse esperienze degli anziani di mestiere, quelli che avevano ormai parecchi cantieri alle spalle. Nel complesso uomini, donne e bambini trapiantati, lontani dalle radici e quindi non soggetti a quegli schemi che irreggimentano la vita in una società preformata secondo visioni ferme nel tempo”.
Il brano sopra riportato è tratto dal libro di Benedetta TrevisaniBenedetta Trevisani è nata a San Benedetto del Tronto, dove vive. Laureata in Lettere classiche all'Università di Bologna, tra il 1970 e il 1972 ha insegnato materie letterarie nella scuola legalmen... Leggi dal titolo Michele e la Luna.
Gli italiani in Pakistan negli anni Settanta e la grandiosa diga di Tarbela, testimonianza unica e di prima mano della costruzione, a inizio anni Settanta, di una enorme diga in materiale sciolto sull’Indo. L’occasione dell’impresa creerà le condizioni di confronto e scambio tra culture diverse, molto spesso agli antipodi, in un angolo di mondo e in un tempo, in cui sembrava possibile e non utopico un mondo diverso.
Titolo: Michele e la Luna
Autrice: Benedetta TrevisaniBenedetta Trevisani è nata a San Benedetto del Tronto, dove vive. Laureata in Lettere classiche all'Università di Bologna, tra il 1970 e il 1972 ha insegnato materie letterarie nella scuola legalmen... Leggi
(€ 14,00 – pag. 128)
Benedetta TrevisaniBenedetta Trevisani è nata a San Benedetto del Tronto, dove vive. Laureata in Lettere classiche all'Università di Bologna, tra il 1970 e il 1972 ha insegnato materie letterarie nella scuola legalmen... Leggi è nata a San Benedetto del Tronto, dove vive. Laureata in Lettere classiche all’Università di Bologna, tra il 1970 e il 1972 ha insegnato materie letterarie nella scuola legalmente riconosciuta di Tarbela (West Pakistan), dove col marito ha vissuto nella piccola comunità internazionale costituitasi per l’edificazione sull’Indo di una diga imponente. Al suo rientro in Italia ha proseguito l’insegnamento di materie letterarie, latino e greco nei licei di Fermo e di San Benedetto. Impegnata in ambito culturale e interessata alla cultura locale per le radici marinare, ha pubblicato articoli e recensioni sulle riviste locali, con personali interventi di scrittura anche in testi divulgativi. Ha scritto opere di narrativa, tra cui la trilogia La rete e il tempo, Giuseppe nei tempi del mare, Librimblù.