05/06/2022 – Si è inaugurata la mostra personale del pittore triestino Fabio ColussiFabio Colussi nasce a Trieste nel 1957, dove vive e opera. È in un certo senso autodidatta, poiché si è formato studiando i grandi pittori triestini quali Barison, Zangrando, Flumiani e Grimani. Di..., curata dell’arch. Marianna Accerboni.
In mostra più di una ventina di oli su tela e cartone telato, per la maggior parte inediti e realizzati nel 2021/2022. Alla vernice e alla mostra si potrà partecipare in presenza o tramite video visita. Il video della vernice rimarrà visibile sul sito www.ghetto-etcetera.com.
In questa esposizione – scrive Accerboni – Colussi ricostruisce con delicata e calibrata vena lirica il fascino di Venezia e del suo mare. La medesima, sottile inclinazione neoromantica, intrecciata a una personale e sensibilissima vena cromatica e a una grande abilità tecnica, caratterizza le sue vedute. Così l’artista sa catturare l’ineffabile e magica luce della Serenissima e la pace della laguna, consegnandoci un angolo di mondo, in cui poter sognare ancora, grazie al prezioso virtuosismo di questo poeta del paesaggio.
Memore di una vena neoclassica, che appartiene culturalmente a Trieste, l’artista prosegue in modo del tutto personale l’antica tradizione di pittori e vedutisti attivi a Venezia nel ‘700 quali Francesco Guardi e Canaletto, vicino al primo per ispirazione poetica e al secondo per l’interpretazione più razionale dei luoghi. Ma, agli esordi, Colussi ha guardato anche ad altri artisti, in questo caso giuliani, come Giuseppe Barison, Giovanni Zangrando, Ugo Flumiani e Guido Grimani, tutti in un modo o nell’altro legati alla grande tradizione pittorica e coloristica veneziana, che rappresentava un importante punto di riferimento, nel secondo ottocento e nel primo Novecento, accanto all’Accademia di Monaco, per i pittori triestini.
Altro fulcro fondamentale fu infatti per loro anche la cultura austro-tedesca. E non a caso nelle opere di molti di questi, così come in quella di Colussi, compare spesso una luce azzurro-grigia, che più che un colore rappresenta un’atmosfera, una sorta di evocazione di quello “sturm und drang” (tempesta e impeto), che nel mondo germanico pose le basi del Romanticismo: punti di riferimento che costituiscono delle interessanti chiavi di lettura della pittura dell’autore triestino, in particolare per quanto riguarda la sua interpretazione del tema della veduta marina, che sa rivisitare attraverso intuizioni, luminosità e ispirazioni che alludono istintivamente anche alla cultura visiva mitteleuropea.
Dotato di un talento naturale, che ha saputo coltivare nel tempo con passione e tenacia, Colussi è riuscito a delineare una propria maniera intensa e precisa, ma nel contempo sobria, essenziale e sottilmente poetica. Che fa vivere il paesaggio soprattutto della luce (diurna o notturna che essa sia), ottenuta attraverso ripetute e raffinate velature e un cromatismo deciso ma morbido.
Equilibrio e sensibilità caratterizzano i suoi dipinti, nei quali il pittore sa legare molto armoniosamente il linguaggio del passato con le esigenze di linearità di quello moderno. Ne escono delle vedute marine spesso incorniciate da luminosi paesaggi urbani, composizioni che poggiano la loro veridicità sulla storia e sulla luce e in cui le antiche e raffinate architetture si fondono con un cielo e un mare intensamente azzurri, che riflettono e suggeriscono, sempre mediante la luce, un senso di pace e atarassia, che appare anche nei dipinti dedicati alla laguna.
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DOVE: Galleria d’arte contemporanea Ghetto Et Cetera – Campo del Ghetto novo 2919 – 30121 – Venezia
MOSTRA: 5 – 25 giugno 2022
ORARIO: da martedì a domenica 10-13 e 15-18 / sabato pomeriggio e lunedì chiuso
A CURA DI: Marianna Accerboni
CATALOGO: sì
INFO: www.ghetto-etcetera.com/contatti – Fb e Ig @GhettoEtCetera