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Sant’Anna di Stazzema presentazione del libro “Giorni neri”

Il 9 agosto 2021 alle 18,00 si terrà a S. Anna di Stazzema la presentazione del libro “Giorni neri” di Alfredo Catarsini.
La presentazione rientra nel calendario degli appuntamenti celebrativi del 77° anniversario dell’eccidio avvenuto il 12 agosto del 1944 per opera dei nazisti.
Parteciperanno all’evento Michele Morabito (Presidente del Parco Nazionale della pace di Sant’Anna di Stazzema), Marco Cigolotti (Restauratore MiC), Marilena Cheli Tomei (scrittrice, saggista) ed Elena Torre (giornalista, scrittice e curatrice della nuova edizione del libro).

IL ROMANZO E LA VICENDA STORICA
Nando è uomo di mare, ha dovuto lasciare da un giorno all’altro Viareggio per mettersi a riparo dai bombardamenti; Frustino vuole solo che alla sua famiglia non manchi nulla; Delta è una giovane donna partigiana e coraggiosa che sa chi è, cosa vuole e non sopporta di restare a guardare mentre i soldati tedeschi fanno ciò che vogliono.
Ci sono le piccole grandi storie, ci sono gli uomini e le donne che, sradicati dalla loro terra, si trovarono con le loro poche cose in un altrove non cercato, pieno di dolore e paura. Sono personaggi vividi, dialoghi intensi, aspri che ci raccontano forse la parte più difficile della nostra storia.
Come moltissime altre persone in quei difficili anni, tra il 1943 e il 1945 anche Alfredo Catarsini fu sfollato da Viareggio a San Martino in Freddana. La ferrovia e la via Aurelia che attraversavano la Versilia erano arterie strategiche per i collegamenti e il rifornimento delle truppe impegnate nel conflitto mondiale e la poco distante presenza della “Linea Gotica” rendeva l’intera area un luogo pericoloso a rischio bombardamenti, come poi si rivelò.
La Val Freddana e il Monte Magno furono teatro di fatti atroci, con deportazioni di massa, uccisioni di ostaggi, veri e propri eccidi.
Il libro Giorni neri nasce quindi come testimonianza romanzata di quei momenti e prende le mosse proprio dagli appunti che l’autore scrisse durante quei lunghi mesi, note che si trasformarono poi in una storia vera e propria, in un romanzo che, pur avendo radici nella realtà, ha permesso la creazione di personaggi capaci di incarnare sentimenti ed emozioni universali restituendoci un affresco veritiero di quanto accadde.
Come ha detto il critico d’arte Vittorio Sgarbi, «Catarsini dipinge anche con le parole» e scorrendo i capitoli, le immagini si fissano nella mente del lettore per rimanerci, con volti e luoghi che si animano come in un affresco.
Da segnalare, infine, che in quel periodo Alfredo Catarsini affrescò le due chiese di San Martino in Val Freddana e di Castagnori ritraendovi anche alcuni dei personaggi che sono citati del libro.

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