Il 6 aprile si è conclusa la prima fase del premio Drammi di Forza Maggiore 2021.
I testi partecipanti sono stati 144 e davvero tanti ci hanno colpito per umanità, tecnica, inventiva, lucidità, creatività. Il nostro compito di primi selezionatori si è scontrato perciò innanzitutto con questa difficoltà, tanto da spingerci ad ampliare la rosa dei finalisti dai 2-3 previsti a 5, lasciando comunque fuori molti altri meritevoli di essere portati avanti e calcare le scene non appena si potrà.
Adesso inizia la seconda fase del Premio, quella che, grazie a tutti i partecipanti, rende Drammi di Forza Maggiore non soltanto un nuovo premio di drammaturgia, ma un premio di drammaturgia nuovo.
Avere la possibilità di leggere immediatamente i testi finalisti e partecipare alla votazione della seconda fase rappresenta la ragion d’essere, la massima espressione dello spirito di Drammi di Forza Maggiore: potersi confrontare con i finalisti dell’edizione, farsi un’idea, dare voce alla propria visione e contribuire attivamente all’individuazione del Dramma di forza maggiore 2021.
Sarà quindi ora l’intera comunità dei partecipanti al Premio a decretare quale, tra questi cinque, è il Dramma di Forza Maggiore 2021.
I cinque testi sono molto diversi tra loro per forma, genere, tema, argomento, linguaggio, atmosfera, visione; tutti, in un modo o in un altro, ci sembrano portare avanti il discorso drammaturgico e aprirsi al fruitore (sia esso un addetto ai lavori o meno) con personalità, sicurezza, originalità.
Al testo vincitore andrà la somma di 1.225 euro, messa in palio dai partecipanti stessi con le quote d’iscrizione versate.
Il Dramma di Forza Maggiore 2021 sarà annunciato entro la prima settimana di maggio, con la pubblicazione dei voti, della classifica e della motivazione collettiva.
Drammi di Forza Maggiore non è nato per essere solo un nuovo premio di drammaturgia, bensì per essere un premio di drammaturgia nuovo.
Vuole essere innanzitutto un’occasione per sperimentare, aprirsi, entrare in contatto, confrontarsi e fare tutto questo concretamente, tempestivamente e in maniera accessibile.
Il meccanismo del Premio è stato pensato per favorire – e, in alcuni casi, introdurre ex novo – alcune dinamiche dalle quali tutti possono trarre vantaggio, dagli autori più esperti a quelli alle prime armi:
– si può crescere in modo protetto: tutti i partecipanti (sempre anonimi, salvo i finalisti) possono toccare subito con mano ciò che ha convinto di più i primi selezionatori e confrontarsi con i testi finalisti per trarne indicazioni utili di ogni tipo;
– si semina interesse e si favoriscono le collaborazioni: i finalisti possono far conoscere subito i loro testi a una platea che molto probabilmente include anche autori-registi e autori-attori: il modo migliore per seminare immediatamente interesse e favorire, in vista di una messa in scena, l’emersione di collaborazioni che sarebbero state altrimenti impossibili;
– si è, in ogni caso, protagonisti attivi: sono gli stessi partecipanti – tutti – a eleggere il testo migliore, con un meccanismo anti-distorsivo di provata efficacia nel tempo.
– per la prima volta, l’investitura del testo vincitore è democratica: sono i suoi pari a giudicarlo il migliore tra tutti, autonomamente e in pieno anonimato.
– il concorso è al tempo stesso trasparente e anonimo: dalla somma raccolta per il montepremi alle votazioni, tutto è trasparente e rendicontato, mentre l’anonimato dei partecipanti (e votanti) è garantito dalla pubblicazione del solo titolo dell’opera inviata, senza indicazione del nome.
I finalisti (in ordine alfabetico per titolo)
CAR(O)VITA (Roberto Simonte)
Vicky e Zaira sono due ragazze di un quartiere popolare qualunque che decidono di fare una rapina in un supermercato con lo scopo di rivendere i prodotti rubati a prezzi onesti ai loro vicini.
DISCORSI SENZA PUNTO MENTRE LA VERITÀ CIAO (Aureliano Delisi, Rodolfo Ciulla)
Un ginocchio e un gomito, il diavolo e un apatico, un supereroe e sua moglie, un leone e una antilope, la Terra e il Sole si confrontano su problematiche diverse ma unite da una sola domanda esistenziale: cosa fare della vita che ci è stata data? E di quella che verrà?
IL NUMERO 22 (Alessia Matrisciano)
Il numero ventidue ripercorre, in un concerto di voci diverse che utilizzano il racconto, il dialogo o la poesia, la vera storia di amore e di anoressia di santa Caterina da Siena. Caterina è una ragazza ribelle all’ideale di vita che la sua famiglia le vuole imporre e trova nell’autodistruzione la via della salvezza, il necessario dire “io sono” che la società negava alle donne del suo tempo.
KRAKEN (Niccolò Matcovich)
L’opinione pubblica è un mostro degli abissi dai mille tentacoli. Ogni tentacolo rappresenta una parvenza di individualità che, in movimento perpetuo con le altre, si amalgama, confonde, aggroviglia, fino a confermare, mai provocare, le intenzioni della creatura.
Il racconto si presenta come un intreccio di voci indefinite: che siano singole o siano coro, all’opinione pubblica poco importa.
LA RISORSA UMANA (Marco Grossi)
Un giovane candidato si appresta a fare un colloquio di lavoro in un’importante società. Non immagina di trovarsi davanti il famoso e temuto Amministratore Delegato di quella società, non immagina quali sono le sue tecniche di selezione…
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