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Rapso14 l’ultimo numero di Rapsodia


E’ possibile trovare su  Amazon l’ultimo numero di Rapsodia, rivista letteraria indipendente nata nel 2014 (questo numero è il primo stampato in un esclusivo formato quadrato). In questa ultima edizione, realizzata in collaborazione con l’associazione Das Andere, prosegue l’argomento “Individuo e spazio urbano”, con l’intervista all’architetto casertano Beniamino Servino, in copertina con la sua “Past Ecological City – The city of Silouettes”, che ripercorre alcuni punti essenziali del suo pensiero. Il tema che fa da sfondo al dialogo è quello dell’incompiutezza a cui si collega il recupero degli scheletri architettonici, i cosiddetti “ecomostri”, presenti nelle periferie degradate di molte città e non solo,  che deturpano oltre che gli spazi urbani anche ambienti naturali.
Si pensi, per esempio, alle piattaforme petrolifere dismesse e abbandonate nel mare Adriatico.  

Oltre all’intervista, sono inoltre presenti due approfondimenti sui temi dell’architettura e della cinematografia sempre legati allo spazio urbano, 9 contributi letterari (tra italiani e in lingua inglese) e oltre 30 contributi di arte visiva.

Rapsodia è diffusa con periodicità bimestrale. I primi 9 numeri (Rapsodia 0-8) sono stati pubblicati on line in versione digitale. Oggi è disponibile esclusivamente in versione cartacea on demand su Amazon.
La scelta dei contributi letterari avviene per mezzo di una “call for artists” che parte dal sito internet  rapso.org  con la selezione dei materiali a cura della redazione, composta da una rete di redattori giovanissimi provenienti da diverse città d’Italia.
Ogni numero raccoglie racconti, poesie e altre esperienze letterarie, dà spazio all’arte visiva, con particolare attenzione al collage, l’illustrazione e la fotografia. Sono inoltre presenti approfondimenti sulla fruizione, la percezione e la ricezione dell’arte contemporanea, recensioni musicali ed estratti di testi teatrali, che donano al progetto un sapore di laboratorio artistico e di improvvisazione compositiva. Lo scopo è quello di produrre un meccanismo di scambio tra artisti del panorama indipendente, offrendo uno spazio emancipato a forme d’arte oggi sempre più conformi e una visione sempre più critica della contemporaneità.
La formula di pubblicazione della rivista non segue la forma-magazine classica, con l’uso di rubriche fisse, editoriali e così via, ma assomiglia più a un ibrido tra il magazine e il formato artbook.

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