Si pensi, per esempio, alle piattaforme petrolifere dismesse e abbandonate nel mare Adriatico.
Oltre all’intervista, sono inoltre presenti due approfondimenti sui temi dell’architettura e della cinematografia sempre legati allo spazio urbano, 9 contributi letterari (tra italiani e in lingua inglese) e oltre 30 contributi di arte visiva.
Rapsodia è diffusa con periodicità bimestrale. I primi 9 numeri (Rapsodia 0-8) sono stati pubblicati on line in versione digitale. Oggi è disponibile esclusivamente in versione cartacea on demand su Amazon.
La scelta dei contributi letterari avviene per mezzo di una “call for artists” che parte dal sito internet rapso.org con la selezione dei materiali a cura della redazione, composta da una rete di redattori giovanissimi provenienti da diverse città d’Italia.
Ogni numero raccoglie racconti, poesie e altre esperienze letterarie, dà spazio all’arte visiva, con particolare attenzione al collage, l’illustrazione e la fotografia. Sono inoltre presenti approfondimenti sulla fruizione, la percezione e la ricezione dell’arte contemporanea, recensioni musicali ed estratti di testi teatrali, che donano al progetto un sapore di laboratorio artistico e di improvvisazione compositiva. Lo scopo è quello di produrre un meccanismo di scambio tra artisti del panorama indipendente, offrendo uno spazio emancipato a forme d’arte oggi sempre più conformi e una visione sempre più critica della contemporaneità.
La formula di pubblicazione della rivista non segue la forma-magazine classica, con l’uso di rubriche fisse, editoriali e così via, ma assomiglia più a un ibrido tra il magazine e il formato artbook.