Secondo il Comittee to Protect Journalists (www.cpj.org), organizzazione indipendente con sede a New York, dall’inizio del 2014 sono già 30 i giornalisti vittime della guerra di cui 5 sono morti in Siria, 4 in Israele e nei Territori palestinesi 4 in Iraq, 4 in Ucraina. La scia di morte è lunga, parte dall’Ucraina con l’uccisione il 19 febbraio di Vyacheslav Veremiy, giornalista ucraino del quotidiano Vesti, picchiato e ferito da colpi d’arma da fuoco, e arriva a Beit Lahya nella Striscia di Gaza il 13 agosto con la morte a seguito dell’esplosione di un ordigno di Simone Camilli, videoreporter italiano dell’Associated Press e di Ali Abu Afashil giornalista palestinese. Ma ancora più terribile è l’elenco pubblicato nel sito dell’organizzazione che va dal 1992 a oggi, purtroppo sempre in aggiornamento date le ultime notizie sulla tragica fine del reporter americano James Foley. Sono 1.070 i giornalisti che hanno perso la vita in zone di guerra.
Redazione