La mostra JACQUES VILLEGLE’ – dallo strappo al segno, a cura di Fabio Migliorati e Dominique Stella, è in corso dal 14 dicembre alla GCAC di Arezzo, Un’antologica di quasi sessanta opere dedicata a Jacques Villeglé, presente all’inaugurazione, in cui è viene esposto il lavoro dell’artista Nouveau Réaliste dai “décollages d’affiches” degli anni Sessanta, ai manifesti strappati del Duemila, fino ai recenti lavori dedicati alla memoria di Dante o l’Aretino, omaggio alla città di Arezzo, elaborati secondo la sua tecnica di segni sociopolitici.
La mostra mette in rilievo il carattere innovativo delle “tecniche di recupero” predilette dall’artista, che consentono un’interpretazione anarchica e allo stesso tempo poetica del mondo. Rappresentano un brano di sostanza vivente che Villeglé deruba alla cultura urbana, restituendola sotto forma di testi la cui lettura resta enigmatica. Costituiscono un linguaggio “altro”, una realtà “altra”: scrittura poetica di una cultura urbana caotica, vivace e, ormai, divenuta realtà.
Per tutti appartiene al movimento dei Nouveaux Réalistes – la storia lo ha così catalogato – per un breve momento che, tuttavia, lega la sua avventura personale a quegli incontri decisivi che gli storici ricordano come momento privilegiato della vita di un artista. Certo, la sua appartenenza agli affichistes rappresenta un istante essenziale della sua avventura che si confonde con la storia del movimento, al quale però egli partecipa in modo determinante sulla base di un’esperienza personale che conduceva già da molti anni. C’è infatti un Villeglé prima degli affichistes, dal 1945 al 1960, anni in cui la sua avventura si lega strettamente a quella del suo compatriota bretone Raymond Hains: un Villeglé affichista (1960-1968) all’interno del gruppo dei Nouveaux Réalistes; un Villeglé autonomo, libero, impegnato in una ricerca che egli costruisce, senza incrinature, a partire dai manifesti prelevati nel corso del tempo sulle strade che lo conducono da Parigi a Buenos Aires; un Villeglé testimone di un’arte urbana che non si smentisce e che gli ha permesso di realizzare un’opera definita attorno a temi specifici, proponendo così una lettura sempre rinnovata del tempo.
“La mia generazione, quella della post-storia non ha determinato i grandi cambiamenti dell’avanguardia dell’inizio del XX secolo, ma ha affinato le ricerche dei suoi predecessori, apportato forme nuove, coltivato un certo spirito di apertura e un comportamento ironico, e inventato tecniche artistiche (l’appropriazione dei manifesti lacerati è una di queste: inventato con Raymond Hains, a Parigi, nel 1949)”. J. V.
JACQUES VILLEGLE’ – dallo strappo al segno è documentata in un catalogo a cura di Dominique Stella, con testi di Catherine Elkar (Direttrice Frac Bretagna), Sophie Duplaix (conservatrice en chef delle Collezioni Contemporanee del Centre Pompidou, Parigi), Fabio Migliorati (Direttore Attività Espositive del Comune di Arezzo). Sarà realizzata dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Arezzo, con la collaborazione di Agnellini Arte, e inaugurata alla presenza di Jacques Villeglé; del Sindaco di Arezzo, Avv. Giuseppe Fanfani; dell’Assessore alla Cultura e al Turismo, Prof. Pasquale Giuseppe Macrì; di Dominique Stella; di Fabio Migliorati; di Roberto Agnellini.
JACQUES VILLEGLE’
dallo strappo al segno
a cura di
Fabio Migliorati e Dominique Stella
Galleria Comunale d’Arte Contemporanea
14 dicembre 2013 − 16 febbraio 2014
piazza S.Francesco, 4 | GCAC – Arezzo
catalogo in sede
ingresso libero / free entrance
da giovedì a domenica (11.00-13.00 / 16.00-20.00)
Sito sull’artista: http://villegle.free.fr
INFO
Ufficio Cultura, Comune di Arezzo
0575-377508 / 0575-299255 / 0575-377852
[email protected]
comunicato stampa da Fabio Migliorati
4, 52043 Castiglion Fiorentino AR, Italia