A Piano di Sorrento, nell’Ambito della Settimana della Cultura, dal 15 Aprile al 20 Maggio avrà luogo una singolare esposizione consacrata al gatto parigino. Ospite di Villa Fondi, sede del Museo Archeologico Georges Vallet, la mostra è a cura del Museo Parigino a Roma. Alle immagini tutte francesi si affiancheranno alcune sculture provenienti dagli scavi dell’area campana come segno di apprezzamento e di ospitalità della direzione del Museo. Insomma un filo rosso fra passato remoto e recente. Grazie alla Associazione Cypraea, assai attiva nella Penisola Sorrentina, ha potuto aver luogo questa iniziativa che avrà un programma assai denso di eventi, fra conferenze, incontri, concerti ed anche due “ pas de chat” con alcuni ballerini del Teatro San Carlo durante la conferenza sul Gatto ballerino tenuta da Alberto Testa, decano della danza in Italia. L’Ensemble Paris qui Chante eseguirà un concerto di canzoni francesi. Una notizia che non mancherà di incuriosire: La Fondation Brigitte Bardot ha concesso con slancio il proprio patrocinio a questa singolare iniziativa. La mostra e gli eventi sono promossi dal Comune di Piano di Sorrento, dal Museo G. Vallet e dall’Associazione Cypraea, oltre che dal Museo Parigino a Roma con il patrocinio dell’Ambasciata di Francia e del comune di Grenoble.
L’esposizione di straordinario impatto, è dedicata ai gatti parigini nell’illustrazione, ed è realizzata con documentazione d’epoca di gran fascino, dagli storici manifesti dello Chat Noir, passando per la cartolina postale degli anni ‘’30 sino ad alcune opere degli anni ’50, sino ad oggi. Saranno esposti manifesti, tavole illustrate, riviste, libri illustrati, figurine pubblicitarie, spartiti, découpages, giochi di società, cartoline postali… tutto dedicato a Minou e Mimine, i nomi familiari dati dai parigini al gattino e alla gattina.
Ma dove nascono i nostri eroi? Ovviamente a Montmartre, quartiere generale degli artisti e dunque dei gatti, loro tradizionali compagni di ventura. Le Chat Noir, luogo di incontro storico fra gli artisti della fine del secolo, dal 1881 e per una quindicina di anni ha segnato la fortuna non solo del vecchio quartiere parigino ma dell’intera vicenda artistica francese. Steinlen, Willette, Rivière, Mars, Job e molti altri artisti hanno portato nel mondo l’immagine di Parigi attraverso i loro manifesti. Charles Perrault, Jean de la Fontaine, Honoré de Balzac, Emile Zola, Maupassant, Théophile Gautier, Baudelaire, Erik Satie, Pierre Loti, Suzanne Valadon, Colette… e la lista potrebbe non finire mai, si sono aggiunti ad essi nel rendere, attraverso le pagine letterarie o musicali, omaggio ai gatti parigini (di alcuni compaiono i testi in catalogo).
I musicisti Debussy, Satie, Charpentier, l’attrice Sarah Bernhardt, gli scrittori Charles Cross, Emile Zola, Alphonse Daudet, François Coppée, l’illustratore André Gill sono stati i più assidui frequentatori del noto cabaret montmartrois. Umanizzato e travestito fu generato da Grandville, poi, con piume e stivali, con cappellini sfarzosi, con fiocchi , foulards, abitini sfiziosi e campanelli è apparso anche nei libri di lettura per ragazzi, nelle tavole d’Epinal, nelle figurine pubblicitarie del bon Marché, nei racconti di Perrault o nelle favole di La Fontaine. La pubblicità si è appropriata della sua immagine per imporre una qualità di latte o di cioccolato, per diffondere una collana di libri per ragazzi come nel caso di Hetzel o per pubblicizzare uno spettacolo come quello di Yvette Guilbert, raffigurata nel celebre manifesto di Henri Dumont, come emanazione della coda di un gatto nero per le sue serate musicali Aux Ambassadeurs. Je porte bonheur, porto fortuna!, si legge su una cartolina illustrata degli anni ‘20, dove un gatto nero dall’espressione triste e languida, cerca invano di tranquillizzare i tanti diffidenti destinatari, giungendo da lontano nelle loro case per sfatare il luogo comune dello scongiuro. In un’altra cartolina, invece, al suono di un pianoforte sfiorato da due zampine vellutate, una romantica coppia di gattini, muso a muso cuore a cuore, alle prese con un valzer musette, sembra proprio dire, visto che siamo in ballo… balliamo! Come dar torto, dunque, alla passione d’amore !? E a quella per i gatti, poi…
Un bel catalogo illustra le tappe della mostra che resterà aperta dalle 10,00 alle 19,00
da MUSEO ARCHEOLOGICO G VALLET
SUA MAESTA’ IL GATTO
VILLA FONDI
Museo archeologico georges vallet
PIANO DI SORRENTO
15 APRILE – 20 MAGGIO 2012
LA FONDATION BRIGITTE BARDOT OFFRE IL PROPRIO PATROCINIO ALLA MOSTRA DEDICATA AL GATTO