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Nello Pacchietto. Dipingere la poesia

PROROGATA FINO AL 30 NOVEMBRE ALLA LUX ART GALLERY E ARRICCHITA DI NUOVE OPERE LA MOSTRA DI NELLO PACCHIETTO, GIA’ VISITATA DA PIU’ DI 2000 PERSONE

IN MOSTRA LAVORI DEDICATI ALL’ISTRIA, A VENEZIA E AL MARE

Viene prorogata fino al 30 novembre alla LUX ART GALLERY di Trieste (via Rittmeyer 7/D) la mostra NELLO PACCHIETTO. DIPINGERE LA POESIA, già visitata da più di 2000 persone e ora arricchita di altre opere provenienti dall’atelier veneziano del pittore istriano. Nel nuovo spazio, promosso da Giorgio Parovel, nipote dell’artista e appassionato custode della sua memoria, e da Manuel Levi, vivacemente attivo da anni nell’ambito della fotografia e dell’arte, sono esposti circa 160 lavori tra disegni a penna, oli, acqueforti, puntesecche, acquerelli, pastelli e tecniche miste. La rassegna su Pacchietto (Capodistria 1922 – Venezia 2003), che si svolge sotto il patrocinio del Comune di Trieste ed è curata da Marianna Accerboni, propone lavori in gran parte inediti e dedicati all’Istria, a Venezia e al mare, creati dal pittore, veneziano d’adozione, tra il 1945 e il 2000.

Dipingere la poesia – scrive Marianna Accerboni – non è facile. Nello Pacchietto, finissimo disegnatore, pittore e incisore, lo ha fatto per tutta la vita, con passione, dal suo studio a due passi dall’acqua, situato in un palazzetto quattrocentesco della magica isola della Giudecca, quando ancora quest’ultima non era meta dei Vip. E a due passi dalla moglie Anita, che lo ha sempre accompagnato amorevolmente, da quando, nel ’50, avevano lasciato l’amata Capodistria per Venezia.
Nella città lagunare il pittore ebbe modo di conoscere e frequentare poeti, artisti, scrittori notissimi, tra cui il poeta Diego Valeri, con il quale nacque un’amicizia così intensa che la serie di liriche Storie di mare, che rappresenta il fulcro della mostra, fu scritta praticamente a quattro mani. Non solo, ma Pacchietto illustrò pure i versi, traducendo nel suo segno perfetto, incisivo ma armonioso, l’amore per la vita e l’antica consuetudine per il mare.
Temperamento solare ed entusiasta, l’artista ha saputo tradurre e intrecciare il paesaggio e l’animo dei suoi personaggi simbolo – la donna e il pescatore – in un magma unico di sogno e bellezza ideale, ammantandoli spesso di colori anch’essi simbolici, declinati talvolta con sensibilità divisionista, sul filo di una concezione onirica e lievemente surreale del mondo. E componendo con maestria un’interpretazione positiva e ottimistica dell’universo, supportata da una fine capacità d’intuire, in una composizione, i pieni e i vuoti, le luci e le ombre, accostate in sapienti ed emozionanti chiaroscuri, come accade per esempio nella rappresentazione ineffabile della neve, delle viscere del Carso e del chiaro di luna. E
– conclude Accerboni – facendo leva su un linguaggio espressionista di grande libertà e chiarezza, lontano dal significato introspettivo e drammatico, che tale movimento aveva assunto nella maggior parte d’Europa e particolarmente nei paesi di cultura austro-tedesca.

Nello Pacchietto, pittore e incisore, nato a Capodistria nel 1922, è vissuto a lungo a Venezia, dove si era trasferito nel dopoguerra, perfezionandosi all’Accademia di Belle Arti con Giovanni Giuliani nelle tecniche dell’incisione. Nella città lagunare, dov’è mancato nel 2003, ha svolto, nel suo fascinoso studio alla Giudecca, un’intensa e prolifica attività, per la quale è stato spesso premiato, a partire dal ’54, quando ricevette il 1° premio per l’Incisione dalla Fondazione Bevilacqua La Masa.
Ha iniziato a esporre negli anni cinquanta. È stato presente più volte su invito alla Quadriennale di Roma, alle Biennali dell’Incisione Italiana di Venezia, Pescia e Cittadella, all’Intergrafik di Berlino Est, all’Incisione Veneta di Praga e Bratislava e negli anni 2000 alla Biennale veneziana. Ha esposto con successo in più di 50 mostre personali di pittura e incisione in Italia, in Europa e in altri continenti. Nel 2008 dei suoi lavori sono stati esposti alla Casa dei Carraresi di Treviso nella rassegna I poeti di Venezia, collegata alla grande mostra veneziana dedicata al Canaletto. Sue opere sono presenti nella Galleria d’Arte Moderna di Roma e di Venezia, nella Raccolta Bertarelli di Milano, nei Musei di Verona, Forlì, Vicenza e Trieste, al Museo Puskin di Mosca, all’Ermitage di S. Pietroburgo, a Vienna, nel Museo del Paesaggio di Torre di Mosto (Venezia) e in prestigiose collezioni, come per esempio quella di Mrs. Elisabeth E. Gardner, direttrice di una delle sezioni artistiche del Metropolitan Museum di New York. Attualmente due suoi lavori sono esposti alla Fine Art Gallery di New York. Nel 2004, un anno dopo la sua morte, Pacchietto è stato ricordato a Vienna con una mostra allestita nella Minoriten Kirche, la chiesa della comunità italiana della capitale austriaca, e con l’esecuzione del Requiem di Salieri, interpretato dalla Wiener Philharmoniker Orchestra di Vienna. Una delle opere esposte, la Madonna degli Istriani, è stata quindi donata dalla famiglia al luogo di culto.
Molto intensa è stata anche la sua attività d’illustratore per volumi propri e di altri autori e per cartelle d’incisioni dedicate all’Istria, al Carso, a Muggia, Capodistria, Venezia e alla Marca Trevigiana.
La Galleria si propone come programma di creare un approfondito excursus nell’ambito dell’arte triestina, regionale e internazionale, che sarà svolto nell’attuale sede di via Rittmeyer e in uno spazio attiguo molto ampio, il quale sarà inaugurato a Natale.
Interessante notare che la Galleria proporrà al pubblico anche delle riproduzioni certificate di altissima qualità, eseguite in tirature limitate con grande perfezione, secondo il metodo d’avanguardia della digigraphie e grazie alla sinergia con professionisti internazionali della stampa fine-art.

DOVE: Lux Art Gallery – via Rittmeyer 7/D – Trieste
QUANDO: 23 settembre • 30 novembre 2011
ORARIO: da martedì a sabato 10.30 • 12.30 / 15.30 • 19.30
A CURA DI: Marianna Accerboni
CATALOGO: no
 

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