Dalle grandi finestre del palazzo, proprietà del barone Giorgio Franchetti, si potranno vedere un gruppo di sculture luminose dell’artista: coppie danzanti, abbracciate, felici, spensierate, belle, giovani. Silhouette ritagliate da un immaginario pop e fumettistico, creature di un mondo festoso fatto di luci e colori care al repertorio dell’artista “ elettricista”, come Lodola ama definirsi.
Come scrive Luca Beatrice che firma il testo in catalogo: “Lo spirito di Lodola è paragonabile a quello del Maestro Longhi, un acuto osservatore della realtà, che parafrasa con dolcezza dimostrandosi perfettamente a suo agio nei saloni affrescati della Venezia che conta […] Alla Biennale si viene solo per due ragioni: criticare e festeggiare. Proprio come a settembre per la Mostra del Cinema: si vedono i film più con lo spirito del recensore addetto alla stroncatura che non con lo sguardo appassionato del cinephile senza vendette. Per l’arte è lo stesso: troppa roba/poca roba, brutto allestimento, progetto incomprensibile, ansia da prestazione […] Dopo due anni Lodola e io torniamo in Laguna con un solo scopo: la festa”.
Con il progetto veneziano Marco Lodola aggiunge un ulteriore tassello al suo vasto excursus creativo cominciato negli anni ’80 con la partecipazione al movimento del Nuovo Futurismo, di cui è tra i fondatori. Di ispirazione futurista la giocosa spettacolarità che da sempre contraddistingue le sue opere d’arte. Lodola si rivolge allo stesso pubblico del cinema, della televisione, della pubblicità e della musica, ricercando la contaminazione con le diverse discipline artistiche. Ne trae ogni volta nuovi impulsi e stimoli creativi, cercando di adeguare tempi e modi dell’arte a quelli della vita contemporanea.
Artista: Marco Lodola
Titolo: Ca’ Lodola
Mostra a cura di: Vittorio Sgarbi
Testi di: Luca Beatrice e Vittorio Sgarbi
Sede: Ca’ d’Oro, Cannaregio 3932 – Venezia
Info: tel. 041 5222349 Fax 39 (0)41 5238790 info@nullcadoro.org
www.lodoland.com
Catalogo edito da Torcular