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Happy Tech. Macchine dal volto umano

Armin Linke, Senza titolo, Garigliano, 2007 Martedì 22 febbraio si è inaugurata a Milano in Triennale Bovisa, Happy Tech. Macchine dal volto umano, mostra di arte e scienza realizzata dalla Fondazione Marino Golinelli in partnership con La Triennale di Milano.

La mostra, curata da Giovanni Carrada e Cristiana Perrella con la collaborazione di Silvia Evangelisti, propone di esplorare il lato positivo del rapporto uomo-tecnologia. Lo fa attraverso le opere di artisti di fama internazionale come Tony Cragg, Cao Fei, Martino Gamper, Rainer Ganahl, Candida Höfer, Alfredo Jaar, Thorsten Kirchhoff, Armin Linke, Vik Muniz, Mark Napier, Tony Oursler, Pipilotti Rist, Thomas Ruff, Tom Sachs, Bill Viola.

Una sezione introduttiva è dedicata ai precursori/visionari Bruno Munari, Piero Fogliati, Nam June Paik e John Godfrey, artisti che nei decenni passati intuirono le potenzialità rivoluzionarie delle nuove tecnologie ma anche la necessità di non farsene sovrastare, intrattenendo con esse un rapporto giocoso, umanizzato, aperto all’utopia.

Arte e Scienza uniscono i loro linguaggi per raccontare diverse tematiche con opere ispirate a tecnologie “a misura d’uomo”, ovvero che estendono la nostra natura, permettono, abilitano, sviluppano e potenziano le caratteristiche, le capacità e le ispirazioni umane migliori. L’artista Cao Fei costruisce sulla piattaforma di Second/Life città ipertecnologiche abitate dai nostri avatar; Mark Napier sfrutta le potenzialità della rete permettendo a tutti di realizzare la propria opera d’arte attraverso il suo sito potatoland.org; Thomas Ruff si appropria di fotografie della Nasa che ci proiettano in uno spazio altrimenti sconosciuto.
Guardare alla tecnologia con ottimismo per alcuni artisti in mostra significa anche utilizzarne gli scarti per dar vita a qualcosa di nuovo. Tony Cragg con i frammenti di plastica, Vik Muniz con i residui industriali e Martino Gamper con sedie recuperate e riassemblate, raccontano le potenzialità creative del riciclo. La tecnologia diventa anche oggetto di ironia nel lavoro di Tom Sachs, protagonista di una fittizia missione lunare o di riflessione critica come nel lavoro Rainer Ganahl che esplora le condizioni di vita urbana a livello globale.

Ad ogni opera d’arte è affiancato un exhibit scientifico che consente di conoscere e provare una tecnologia legata al tema dell’opera. Qualche esempio: Evoluzioni Elettro Domestiche, installazione dello storico e antropologo delle tecnologie Vittorio Marchis, una vera e propria “autopsia” di un robot da cucina affianca l’opera di Vik Muniz Pictures of Junk; alla videoinstallazione di Pipilotti Rist Aujourd’hui è associata un’applicazione di Realtà Aumentata (agenzia di comunicazione Luis.it), per provare uno dei primi esempi di fusione del mondo reale con il mondo virtuale; affiancano Gold in the Morning di Alfredo Jaar, un’opera sul lavoro in condizioni premoderne, una proiezione e un exhibit interattivo per capire cosa vuol dire vivere senza macchine che servano per noi da “ schiavi energetici”; Interfacciano l’opera Comunicare di Thorsten Kirchhof, due postazioni unite da un collegamento a banda ultralarga per provare la telepresenza.

Correlati al tema della mostra la Fondazione Marino Golinelli organizza tre incontri.
Il primo appuntamento, in collaborazione con il Settore Cultura del Comune di Milano – Polo dei Musei Scientifici, martedì 22 febbraio presso la sala Vitman dell’Acquario civico di Milano, con lo scrittore giornalista inglese Matt Ridley, autore di molte pubblicazioni scientifiche tra cui “The Rational Optimist: How Prosperity Evolves”, un’apologia del ruolo liberatorio dell’innovazione e degli scambi di prodotti e di idee fra gli uomini, un antidoto contro i grandi pessimismi del nostro tempo.

In programma a marzo altri due incontri dal titolo “ La Scienza e l’altro” realizzati in collaborazione con la Fondazione Corriere della Sera moderati dal giornalista Pierluigi Panza nella Sala Buzzati alle ore 18: martedì 15 marzo, il neuroscienziato Luca Francesco Ticini, che indaga sulle funzioni neurofisiologiche grazie alle quali avviene la nostra percezione estetica, si confronta con il designer e artista Massimo Iosa Ghini che concepisce le proprie opere attraverso un originalissimo processo creativo e progettuale.
Martedì 22 marzo, il filosofo Umberto Galimberti e lo scienziato Mauro Ferrari dialogano sull’applicazione delle nuove tecnologie alla medicina e sugli impatti che queste hanno sul corpo, sull’etica e sugli stessi rapporti fra gli uomini.


HAPPY TECH. MACCHINE DAL VOLTO UMANO
22 febbraio – 31 marzo 2011 Milano, Triennale Bovisa

Sede mostra: Milano, Triennale Bovisa
Date: 22 febbraio – 31 marzo 2011
Orari di apertura: Mar, Mer e Ven, Sab e Dom 11.00 – 21.00
Giov 11.00 – 23.00 | Lunedì chiusura settimanale.
Ingresso libero
Mezzi pubblici per raggiungere la sede espositiva:
passante ferroviario stazione di Villa Pizzone – Ferrovie Nord Stazione Nord Bovisa – tram 1,3 – autobus 82,92.

Info: www.lascienzainpiazza.it
 

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