E’ stato presentato venerdì 9 aprile 2010 alle ore 18.30 nella Sala Paolo Alessi del Circolo della Stampa di Trieste (corso Italia, 13), il 14° libro della scrittrice triestina Nidia Robba, intitolato “Un uomo di neve” (pgg. 200, € 13,00) ed edito da La Mongolfiera libri. Ha condottol’incontro Helga Lumbar, che ha illustrato la copertina e ha letto alcuni passi del romanzo. Sono intervenuti l’architetto Marianna Accerboni, cui il libro è dedicato, lo psicologo Fausto Ranieri e la giornalista Maria Cristina Vilardo.
Dopo 5 romanzi, 7 libri di poesie e uno di mottetti e scherzi – scrive Accerboni – Nidia Robba, 86 anni appena compiuti, scrittrice colta e delicata, compone con naturalezza, sottolineandola con una prosa piana e avvincente, un affresco contemporaneo, costellato di colpi di scena, che vede destreggiarsi nel cuore dell’Europa e in Russia, nel corso di cinquant’anni, un impenitente, acuto Casanova del 2000: il libro racconta la carriera di un libertino, che si scontra, s’incrocia e impegna l’esistenza di alcune protagoniste e comprimarie della commedia della vita, a volte delineate nel ruolo di vittime-carnefici. La neve e il gelo rappresentano il simbolo di purificazione e incorniciano – nel silenzio catartico della steppa russa – l’inizio e la fine della vicenda, che inizia con la giovinezza di Yves e si conclude con il suo declino..
Nidia Robba, che per la sua attività letteraria ha ricevuto numerosi primi premi, fin dalla prima infanzia, innamorata della natura e degli animali, trova nel suo piccolo giardino il suo mondo. Qui vive con gli amati genitori prima, con la figlia poi. Appena diciassettenne frequenta la Facoltà di Lettere a Firenze, dove risiede per alcuni anni. Fin da giovanissima, viaggia molto in Italia con il padre, appassionato d’arte, e con la madre. Poi intraprende lunghi viaggi in Europa, accompagnata dalla figlia.
L’amore per la scrittura si manifesta fin da bambina e il primo romanzo, Nidia Robba lo scrive a 18 anni. Numerosissime sono le sue poesie. Ma per decenni, fino al ’78, l’autrice getta nel fuoco le sue opere, sospinta da una sorta di intimo pudore. Inizia infatti a pubblicare soltanto nel 2002, per interessamento della figlia. Tra i suoi libri, Trieste e la linda (2002), Raggi d’amore (2003), dedicato al 25° anno del Pontificato del Santo Padre. Nel 2004 ha dato alle stampe, in memoria dell’amato cugino Gerard, il volume intitolato Sotto il segno della nebulosa e il libro Cinquant’anni in fiore, che rievoca il ritorno di Trieste all’Italia, nel 2006 la fiaba-romanzo La cetra d’oro e Il sortilegio della città rosa, nel 2007 La verità falsa, nel 2008 L’angelo nello specchio, nel 2009 I carati dell’amore.